Il tecnico voleva inserire Acquah per Obi, invece il team manager Castellazzi sulla lavagnetta ha segnato il numero 88 di Rincon
Minuto 80 di Torino-Sassuolo, granata avanti per 1-0: Afriyie Acquah a bordo campo si toglie la pettorina e si appresta a entrare in campo al posto di Joel Obi (che aveva chiesto la sostituzione) ma sulla lavagnetta luminosa compare il numero 88 di Tomas Rincon. Il venezuelano esce dal campo, Mihajlovic se ne accorge troppo tardi e non riesce ad evitare l’errore: nell’area tecnica del Torino in quel momento succede tutto. Il tecnico granata non prende affatto bene, per usare un eufemismo, la disattenzione del team manager Luca Castellazzi e iniziare a sbraitare verso il dirigente. È un’autentica furia l’allenatore del Torino che arriva anche a spingere il suo vice Attilio Lombardo.
“Le partite si decidono nei minimi dettagli – ha dichiarato poi a fine partita Mihajlovic – non si possono sbagliare i cambi. Obi aveva chiesto la sostituzione, Rincon stava meglio. Poi Obi ha segnato, ma non cambia la natura delle cose. Ho comunque chiesto scusa a Castellazzi negli spogliatoi, perché forse ho esagerato. Ma sono cose che non devono succedere”. A fine partita l’episodio sembra essere rientrato e il fatto che sia stato proprio Obi a segnare il gol del 3-0 ha forse aiutato l’allenatore granata a ritrovare la calma perduta al momento del cambio.
Sono stranamente d’accordo con Mihajlovic. Ha fatto bene ad incazzarsi, sono cose che non devono succedere. Il fatto di aver vinto 3 a 0, ed il fatto che Obi, alla fine, ha pure segnato non vuol dire nulla. C’è stato un errore clamoroso, che se capitasse in una partita importante… Leggi il resto »
Ho letto sotto della diatriba sui capelli lunghi di Meroni, per quanto ne so io, non fu Valcareggi ma Fabbri quello che fece tagliare i capelli a Meroni.
Si, ma era Valcareggi che non voleva con quella motivazione (scusa?) Meroni in Nazionale. Per il resto tutto vero che alla fine Meroni si tagliò i capelli e giocò in Nazionale dove c’era Fabbri. Era solo per far capire che DEVE essere il mister a comandare, a maggior ragione se… Leggi il resto »
Direi che l’aneddoto di Giagnoni e Causio è un esempio perfetto di come eravamo nel passato ( coerenti e connotati con il nostro spirito ) e come si è oggi ( interessati e strumentali ) lasciando la nostra identità storica di tifoseria connotata a convenienze ed antipatie personali di tutto… Leggi il resto »